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Decreto Salva Casa: Riforma delle normative Edilizie e Urbanistiche

Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al Decreto Salva Casa, riforma delle normative edilizie e urbanistiche mirato a snellire le procedure burocratiche. La conversione in legge è prevista entro il 28 luglio. Le nuove disposizioni prevedono una serie di interventi pensati per ridurre i vincoli e aumentare le tolleranze nel settore delle costruzioni, con l’obiettivo di accelerare l’attività dei cantieri.

Nello specifico, il Decreto Salva Casa si basa su alcuni principi fondamentali:

  • Eliminazione della doppia conformità;
  • Regolarizzazione delle piccole difformità negli edifici;
  • Aumento delle tolleranze costruttive;
  • Riduzione dei vincoli per il cambio di destinazione d’uso;
  • Semplificazione dello stato legittimo degli immobili;
  • Espansione dei lavori permessi in edilizia libera.

Secondo il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, il Decreto Salva Casa, riforma delle normative edilizie e urbanistiche riuscirà a ridurre significativamente l’apparato burocratico, rendendo il mercato più dinamico ed efficiente. La necessità è quella di regolarizzare tutti gli immobili che attualmente risultano irregolari solo per motivi burocratici, rendendoli così ristrutturabili e commercializzabili.

Il primo intervento del decreto riguarda il concetto di doppia conformità. Quando un immobile presenta difformità, è necessario richiedere un accertamento di conformità per legalizzare l’abuso edilizio. Tuttavia, questo accertamento è possibile solo se sussiste la doppia conformità, cioè l’immobile deve rispettare sia le norme vigenti al momento della presentazione dell’istanza sia quelle in vigore al momento dell’inizio dei lavori.

Rendere conforme un immobile irregolare a entrambe le normative è spesso molto difficile. Pertanto, gli immobili senza doppia conformità incontrano molte difficoltà nel rinnovo. Il Decreto Salva Casa intende sbloccare questi immobili abolendo il requisito della doppia conformità per le parziali difformità.

Gli immobili con vincoli storici, artistici e ambientali beneficeranno di un regime semplificato per superare il requisito di doppia conformità, purché le difformità siano minori.

Le parziali difformità sono piccole irregolarità che rientrano nei limiti delle tolleranze costruttive e delle variazioni essenziali, ovvero interventi che non si discostano significativamente dal progetto autorizzato. Gli interventi con parziali difformità potranno ottenere la certificazione di conformità in modo rapido, semplicemente presentando la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) in sanatoria e pagando una piccola sanzione compresa tra 1.032€ e 30.987€.

Per facilitare la ristrutturazione e la commercializzazione degli immobili, il Decreto Salva Casa introduce nuovi parametri per le tolleranze costruttive:

  • 2% per edifici con superficie utile superiore a 500 mq;
  • 3% per superfici tra 300 e 500 mq;
  • 4% per superfici tra 100 e 300 mq;
  • 5% per superfici inferiori a 100 mq;
  • 6% per superfici inferiori a 60 mq.

Sono inoltre definite le tolleranze esecutive, che includono errori di progettazione risolti in cantiere e difformità minori nelle finiture.

Le altezze dei locali sono state ridotte a un minimo di 2,40 metri, mentre le superfici minime per i monolocali e i bilocali sono rispettivamente di 20 e 28 metri quadrati.

Lo stato legittimo di un immobile, che permette di avviare interventi, sarà ora determinato alternativamente dal titolo abilitativo della costruzione o dall’ultimo intervento edilizio effettuato, evitando ambiguità e favorendo il rinnovamento del patrimonio immobiliare.

Sarà possibile cambiare la destinazione d’uso di un immobile senza opere, mantenendo la stessa categoria funzionale o tra categorie diverse in centri storici e zone di trasformazione.

Il Decreto amplia anche gli interventi realizzabili in regime di edilizia libera, inclusi interventi di manutenzione ordinaria, installazione di pompe di calore, pergole bioclimatiche e rimozione di barriere architettoniche.