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Fondi e REITs: Resilienza nel 2023, Prospettive Positive per il 2024

Nonostante un 2023 complicato, i fondi immobiliari e i REITs (Real Estate Investment Trust) hanno aumentato il loro patrimonio raggiungendo i 4.650 miliardi. Anche l’Italia ha registrato una buona performance con un NAV in crescita del 5,3%.

Fondi e REITs: Resilienza nel 2023, Prospettive Positive per il 2024. Il 2023 è stato un anno difficile dal punto di vista economico globale, con ripercussioni sui mercati immobiliari di tutto il mondo. I tassi d’interesse in rialzo, una contrazione degli investimenti complessivi di oltre il 50%, cali dei prezzi e una forte incertezza hanno caratterizzato l’anno. Tuttavia, il settore dei fondi immobiliari e dei REITs ha continuato a espandersi, con un aumento del patrimonio complessivo del 4,5% a livello mondiale. Anche in Italia, i fondi non quotati hanno resistito alle difficoltà.

A tracciare in dettaglio il ritratto dell’industria del mattone gestito in Italia e all’estero è il Rapporto 2024 (il 44esimo) su “I fondi immobiliari in Italia e all’estero”, realizzato da Scenari Immobiliari in collaborazione con lo Studio Casadei, che ne ha curato la parte di analisi finanziaria.

Il Rapporto evidenzia che il patrimonio di fondi quotati, non quotati e REITs ha mantenuto un trend positivo, raggiungendo a fine 2023, a livello globale, 4.650 miliardi di euro, con un aumento del 4,5% rispetto al 2022. I REITs rappresentano circa il 76% del patrimonio complessivo. L’espansione dei fondi immobiliari continua anche in Europa, dove sono operativi 1.973 fondi e 276 REITs, con un patrimonio complessivo di 1.600 miliardi di euro, registrando un incremento del 4,6%. La quota dei fondi europei sul patrimonio globale resta stabile al 34,4%, ma aumenta in volume, confermando il ciclo positivo degli ultimi anni.

A fine 2023, il patrimonio gestito in Europa dai principali otto Paesi ha raggiunto i 943 miliardi di euro, leggermente inferiore ai 946 miliardi dell’anno precedente. In dieci anni, il patrimonio è quasi triplicato, con duemila fondi immobiliari attivi.

Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari, ha descritto il 2023 come un anno cruciale e sfidante per il mercato immobiliare. Nonostante la decrescita del capitale globale, i cambiamenti nei modi di vivere e lavorare, il rialzo dei tassi di interesse e altre difficoltà, il settore ha dimostrato una buona resilienza. Secondo Breglia, il 2024 si prospetta più positivo, con un quadro meno caotico nelle quotazioni e una politica monetaria in discesa, offrendo opportunità per rifinanziamenti e rinnovazioni di prodotti. La domanda e l’offerta nel mercato immobiliare sono solide, con aspettative di crescita nelle principali asset class. Breglia anticipa un “anno di azione” nel 2024, segnato da una ripresa decisa e un incremento previsto del risparmio gestito in immobili a livello globale non inferiore al cinque per cento.

Il Rapporto di Scenari Immobiliari analizza il sistema dei REITs e dei fondi immobiliari nei principali Paesi europei: Francia, Germania, Gran Bretagna, Lussemburgo, Olanda, Spagna, Svizzera e Italia. La Germania domina la classifica europea per dimensione dei fondi, seguita da Lussemburgo, Francia e Italia, quest’ultima con un patrimonio di 114 miliardi di euro e una performance media dell’1,9%.

Nel 2023, il patrimonio complessivo europeo di fondi immobiliari e REITs è pari a 1.600 miliardi di euro, con il 64% attribuibile a fondi immobiliari non quotati, il 33,5% a REITs e il 2,5% a fondi quotati. Nonostante le crisi geopolitiche e una politica monetaria restrittiva, l’economia globale è cresciuta del 3,2%.

Il fatturato dei cinque principali Paesi europei nel 2023 è stato di 910 miliardi di euro, con la Germania che rappresenta oltre un terzo dei volumi complessivi, seguita da Francia, Italia e Spagna. L’Italia ha registrato la crescita maggiore (+2,2%) seguita dalla Spagna (+1,9%). Le previsioni per il 2024 indicano una crescita media del 2%, con punte del 3,9% per l’Inghilterra e del 3,4% per l’Italia.

La dimensione media del patrimonio dei fondi immobiliari europei è diminuita da 499 milioni di euro a 478 milioni di euro in 12 mesi, una contrazione di circa quattro punti percentuali rispetto al 2022. Questo dato è influenzato negativamente dal valore limitato dei fondi italiani e spagnoli, e positivamente dalle dimensioni maggiori dei fondi tedeschi, olandesi e inglesi.

Secondo il Rapporto il comparto dei fondi immobiliari italiani, con un peso sul resto dei veicoli europei di oltre il 12%, continua a registrare un trend di crescita deciso. Il suo Nav a fine 2023 ha raggiunto 114 miliardi di euro, con un incremento dell’8,6% sull’anno precedente. Il patrimonio immobiliare detenuto direttamente da 60 Sgr e 640 fondi attivi arriva a 131 miliardi di euro, con un incremento del 6,5% sul 2022.

Le previsioni per il 2024 sono per un incremento del Nav del 5,3% e del patrimonio del 4,6%, il numero dei veicoli potrebbe raggiungere le 660 unità